




"I No che fanno crescere"
Prima gattona, poi cammina, poi corre.
E, in pochi mesi, il mondo e' suo, con tutti i rischi e le possibilita'.
In questo nuovo orizzonte, infinitamente più esteso di quello compreso tra il seggiolone e il lettino,
i genitori si imbattono nel problema di dire i primi “no”, insomma nei primi problemi pedagogici.
Come insegnare ai bambini quello che e' giusto e quello che e' sbagliato? Come insegnare loro che cosa possono fare e non fare?
Non ci sono dubbi, occorrono delle regole. Perché funzionino veramente, pero', gli esperti sono concordi:
devono essere poche (pochissime) e non ammettere deroghe. Ad esempio: non si fa male agli altri e non si rubano le cose altrui.
Infatti, più che sugli aspetti pratici e banali (ad esempio, non si mangia fuori pasto) gia' nella primissima età conviene focalizzare
l’attenzione sulle questioni sostanziali. Anche perche', in fondo, non mangera' mai fuori pasto se nessuno gli offrirà del cibo lontano dagli
orari canonici, mentre potra' ogni giorno fare male agli altri bambini se nessuno gli ha spiegato questa norma. Ancora, la regola deve essere certa,
anzi certissima. Il che significa che “non ne deve passare una”: ogni volta in cui il bambino si comporta come non dovrebbe, trova un adulto calmo e
fermo che gli dice “no”, che consola l’amichetto che è stato spinto e che riporta il triciclo a quello che non ce l’ha più.
In fondo e' cosi' semplice, se non fosse per quell’ “ogni volta”…